Da metà gennaio mi trovo in Spagna a svolgere il lavoro di campo della mia tesi magistrale sulla Capinera. Sono in un paesino collinare dell’entroterra della provincia di Alicante (Comunidad Valenciana).
Il Canyon di Xixona
Ho avuto anche un po’ di tempo per il bw e volevo condividere appunto con gli amici della lista qualche osservazione e qualche foto relativa alle esperienze magnifiche vissute in questi giorni… sperando di riscaldarvi un po’ in questo freddo inverno!
Intanto la fama per gli uccelli della Spagna è sicuramente meritata e prima di esserci stati è difficile capirlo. La Comunidad Valenciana, fuori dalle mete classiche per il birdwatcher (Coto Donana, Delta dell’Ebro, Monfrague, Andalusia, etc…), offre comunque possibilità eccezionali e biotopi di interesse europeo.
L’inverno è un momento magnifico per gli uccelli nella penisola iberica: le popolazioni dei migratori intra-paleartici di mezza Europa vengono qui a passare l’inverno. Questo è tangibile quotidiniamente: luì piccoli, capinere, pettirossi, saltimpali, occhiocotti, tordi bottacci, etc. sono ovunque e con abbondanze assurde. L’aneddoto più incredibile a questo proposito riguarda uno “sciame” di luì piccoli che ho visto in caccia di insetti in una vasca di risaia!
Dunque qualche annotazione, senza un ordine preciso, di questi giorni.
MADRID
Madrid è una città verdissima e, nonostante le dimensioni, molto vivibile. E’ anche piena di uccelli. La cosa più interessante che ho visto sono migliaia di Zafferani che la sera risalgono il fiume Manzanarre per andare a dormire in un embalse (lago artificiale) nei dintorni. Quasi come ad Avigliana!
LO SPETTACOLO DELLE GRU
La Spagna come tutti sanno è terra di svernamento delle Gru. Una sera scendendo a Sud abbiamo fatto una sosta in una piccola laguna interna vicina all’autostrada tra Madrid e Valencia e al tramonto abbiamo assistito al rumoroso ritorno di migliaia di questi bellissimi animali al dormitorio, costituito dalla laguna stessa.
IL CANYON DI XIXONA
Un luogo lunare. In pratica un corso d’acqua temporaneo, come uno uadi maghrebino, ha scavato nel sedimento rosso fuoco un sistema di canyon molto complesso. E’ uno dei pochi siti della provincia alicantina dove si può vedere il TROMBETTIERE, visto insieme alla MONACHELLA NERA: 3 ind più una spiumata… e un beffardo sparviere che ci ha sorvoltato mentre raccoglievo i poveri resti!
La Monachella nera l’ho poi rivista anche altrove, anche sopra il paese in cui lavoriamo, insieme a un bel Passero solitario. Ne ho dedotto che in Spagna dev’essere piuttosto ben diffusa.
LE ZONE UMIDE DELL’ALICANTINO E EL HONDO
Nei pressi della città di Alicante ci sono molte aree umide spettacolari che ospitano alcune specie simbolo della Spagna. In un giro di mezza giornata ho visto 68 specie, tra cui 3 STERNE MAGGIORI, decine di GABBIANI CORSI e CORALLINI,
migliaia di GABBIANI ROSEI nelle saline di Santa Pola, 1 FALCO PESCATORE.
Inoltre numerose specie di limicoli tra cui: simpaticissimi e confidentissimi Piovanelli tridattili sul mare, Piovanelli pancianera, Gambecchi comuni, Pettegole, Corrieri grossi, Fratini, 1 Pantana (scarsa come svernante nella zona), 1 Chiurlo piccolo, Pavoncella, Piro piro piccolo.
E poi Fenicotteri, Beccapesci, 2 PETTAZZURRI che qui svernano.
Un discorso a parte lo merita il Parco di El Hondo, un sistema di zone umide incredibile, che ho visitato in una sua minima parte (alla zona più interessante si può accedere solo su prenotazione), tornandoci due volte perchè ne vale veramente la pena.
Come mai così importante? E’ il principale sito di nidificazione dell’Anatra marmorizzata della Spagna, che purtroppo non ho visto, probabilmente perchè frequenta le zone meno accessibili della riserva. Inoltre il parco è un’area di importanza nazionale per il mitico GOBBO RUGGINOSO, di cui ho visto da vicinissimo 17 individui, ma chissà quanti ce n’erano nella zona a protezione integrale….
Di “contorno” migliaia di Rondini montane, probabilmente in migrazione, 2 AQUILE ANATRAIE MAGGIORI (la specie è rara in Spagna, ma questo è un sito di svernamento regolare da alcuni anni), 1 Biancone (fra i transahariani che svernano anche alcuni Cavalieri d’Italia e 1 Upupa!), Aquile minori piuttosto abbondanti, Falchi di palude infestanti, anatre (soprattutto Mestoloni e Moriglioni) a perdita d’occhio…
AQUILA DI BONELLI!
Una delle esperienze più belle di questi giorni è venuta da una scoperta casuale. Girando senza una meta precisa nei dintorni del paese (comarca del Comtat, una zona collinare-montuosa molto bella) in una giornata tersa e molto fredda (dicono sia l’inverno più freddo da molti anni a questa parte) ho visto una parete potenzialmente interessante per i rapaci e guardando con il binocolo ho beccato un rapacione, che poi a cannocchiale è risultato essere un magnifico adulto di AQUILA DI BONELLI, che ho poi ammirato in volo e nuovamente posato. Qui in Spagna è una specie relativamente diffusa, ma la soddisfazione e l’emozione di trovarne un sito di nidificazione per caso è stata grande! Di contorno anche qualche Crociere, che ho anche sentito 2-3 volte vicino a casa e uno Svasso maggiore in un laghetto con un pullo già cresciutello (a inizio febbraio non me lo sarei aspettato)!!!
L’ALBUFERA DI VALENCIA: ANCHE IN SPAGNA CI SONO LE RISAIE!
L’Albufera di Valencia è uno di quei luoghi difficili da descrivere. Per conoscerla davvero credo non basterebbe una vita, figurarsi una giornata…
E’ un grande lago d’acqua dolce (quello naturale più grande della Spagna) pochi chilometri a sud della città di Valencia, separato dal mare da una sottile striscia sabbiosa coperta da leccete che diventano dune prima di arrivare al mare. A fare da contrasto a questo paradiso naturale delle orripilanti costuzioni costiere… il prezzo che l’ambiente in Spagna paga al turismo balneare, come del resto in Italia.
Intorno al lago delle grandi bonifiche hanno permesso di ricavare grandi estensioni coltivate a riso, quello che si usa nella famosa paella valenciana (mangiata alle due del pomeriggio nel paesino al centro della zona in un dehor all’aperto, c’erano 15°C e un bel sole)!
Arrivando in macchina da ovest ho avuto la familiare sensazione di quando si arriva a Crescentino e iniziano le nostre risaie. Il bello è che a inizio mese stavano già allagando e dietro ai trattori c’era il finimondo: Gabbiani comuni incalcolabili, Gabbiani corallini a centinaia, Zafferani a migliaia (!), MIGNATTAI (ne ho contati nella giornata circa 300), PITTIME REALI (è già iniziata la migrazione) stimate in circa 2000 frammiste a qualche Combattente, Ardeidi anche a centinaia. Non oso immaginare cosa ci sia in queste vasche ad Aprile. In un piccolo ripristino ambientale nella zona risicola (per restare in
tema, mi ha ricordato San Genuario) 2 bei POLLI SULTANI. Il cielo, guardando verso l’orizzonte, era annerito da nuvole di migliaia di Pavoncelle.
La zona del lago non è di facile accesso, ma dal capanno rialzato della riserva del Racò de l’Olla si possono osservare FISTIONI TURCHI a centinaia, Codoni e Mestoloni a migliaia, Alzavole, Germani, Fischioni, Canapiglie, Moriglioni, Volpoche,
Svassi piccoli e Tuffetti. In cielo Falchi di palude e Aquile minori.
Posati sui paletti di un imbarcadero un piacevole campionario di Laridi e Sternidi: Zafferani, Gabbiani comuni e Beccapesci (molti dei quali inanellati con anello metallico) a farla da padroni.
Insomma una giornata di quelle indimenticabili…
LA PIANA DI ALBACETE E LA LAGUNA DI PETROLA
La provincia di Albacete confina con la Comunidad Valenciana, ma si trova nella regione di Castilla-La Mancha, quella del Don Chisciotte.
Io di mulini a vento non ne ho visti, ma sull’altipiano (900 m in media) prima della città si estende una stupefacente “steppa” che ospita alcune specie di indubbio interesse.
Girovagando per le strade fra i paesi (deserti) e incontrando in una giornata se va bene tre macchine ho visto fra le altre cose uno stormo di GALLINE PRATAIOLE (70/80) alzate per mia fortuna da un imm. di AQUILA REALE (!), perchè altrimenti sono invisibili nella distesa di stoppie; nello stesso punto anche gli immancabili Falchi di palude, 2 Albanelle reali, Poiana e Gheppi a non finire. Negli immediati dintorni CALANDRE già in display, nonostante alle 11 del mattino il termometro segnasse -5 °C.
E poi, finalmente, un bel gruppo di 15 maestose OTARDE. Godendomele a cannocchiale ho notato con piacere che davanti al gruppo, insieme agli immancabili Fanelli, Cappellacce e Strillozzi, c’era un gruppetto di CALANDRINE. In giro per la piana anche alcune AVERLE MERIDIONALI, in verità piuttosto diffuse ovunque.
La zona, piuttosto arida, è caratterizzata dall’ospitare alcune lagune interne ad alta salinità, che ovviamente attirano un gran numero di uccelli. Fra queste quella più importante è quella di Petrola. Un posto magnifico da un punto di vista paesaggistico e ovviamente anche per gli uccelli. Anche qui anatre a migliaia, su tutte sicuramente i Mestoloni sono i più abbondanti, un immaturo di Aquila reale, 1 Airone bianco maggiore (scarso nell’interno della Spagna), uno sprazzo di migrazione regalato da una cinquantina di Combattenti e 2 Cavalieri d’Italia, richiami di BASETTINI nel canneto.
La chicca però è arrivata da un’altra lagunetta nei dintorni, dove c’erano 19 Gobbi! In un’altra lagunetta ancora una 15ina di Spioncelli, che credo siano piuttosto scarsi in questo periodo in Spagna, dal momento che li ho trovati solo qui.
Sono mancate Ganghe e Grandule, presenti nel sito, ma va bene così!