Questo è un aggiornamento di un mio precedente articolo pubblicato sul sito di Alcedo, reperibile all’indirizzo: http://www.alcedonatura.it/i-gabbiani-con-lanello/
Gabbiano reale IZAJ – 12 settembre 2012 – TUP
foto di Daniele Capello
L’inanellamento a scopo scientifico è una pratica nata in Danimarca più di un secolo fa, con lo scopo di studiare le migrazioni degli uccelli. Questa tecnica permette di analizzare i movimenti migratori delle diverse specie, di valutare la longevità dei vari individui inanellati e di scoprire la fedeltà al sito di nascita e di riproduzione o alle zone di svernamento: lo scopo finale è quello di conoscere meglio le abitudini delle varie specie di uccelli e di progettare interventi mirati per la conservazione delle specie più a rischio.
L’anello viene applicato sulla zampa dell’animale (tibia o tarso) e riporta inciso un codice alfanumerico univoco che possa facilmente identificare il soggetto inanellato oltre al nome e l’indirizzo dell’istituto di riferimento nazionale che ha effettuato l’inanellamento o che segue e coordina i vari progetti di ricerca svolti sul proprio territorio nazionale (es. ISPRA per l’Italia).
Nel corso degli anni, sono stati realizzati anelli di diverse dimensioni, materiali e colori, ognuno adatto ad un determinato gruppo di uccelli: per gli uccelli di piccole dimensioni (soprattutto passeriformi) si utilizzano in genere anelli metallici con un codice alfanumerico piuttosto lungo. E’ difficile poter leggere questo codice (anche tramite fotografia ravvicinata) senza provvedere alla ricattura dell’animale.
Gabbiano comune H31F – 31 gennaio 2013 – TUP
(foto di Cristina Falchero)
Per specie di dimensioni maggiori come i gabbiani invece, oltre all’anello metallico, vengono spesso applicati anelli in PVC di grosse dimensioni, di colori diversi e con un codice breve (generalmente non più di 4 lettere/cifre e diverso dal codice riportato sull’anello metallico), facilmente leggibile anche a lunghe distanze, con l’aiuto di un cannocchiale o di un buon binocolo e facili da fotografare.
Questa soluzione aiuta molto il compito agli appassionati di “zampe inanellate”: fotografi e birdwatchers possono facilmente scovare qualche anello, spesso straniero, da leggere in mezzo a gruppi di gabbiani (e non solo) posati sulle sponde dei fiumi e dei laghi.
Chi avvista un uccello inanellato è pregato di leggere attentamente l’anello o di fotografarlo. Il codice deve essere poi essere comunicato ai referenti dell’ISPRA (istruzioni a questa pagina di EBN: http://www.ebnitalia.it/easyNews/NewsLeggi.asp?NewsID=56) che raccolgono tutti i dati, sia di quando viene inanellato un individuo, sia delle successive letture in natura di codici italiani e stranieri.
Gabbiano comune IFBJ – 13 febbraio 2013 – TUP
(foto di Giulia Masoero)
A seguito della segnalazione si potrà ricevere, in tempi più o meno brevi, una scheda con tutti i dati sull’animale con il nome della specie, la data di inanellamento e le eventuali osservazioni successive.
Grazie ad internet poi, il gioco della “caccia all’anello” diventa anche più semplice: esiste infatti un sito di riferimento europeo che racchiude tutti i vari progetti di inanellamento del nostro continente:
http://www.cr-birding.org/colourprojects si possono inserire i vari dati di osservazione (specie, colore dell’anello) per trovare da soli tutti i dati dell’animale e volendo, potete anche contattare il responsabile del progetto di inanellamento per comunicare la vostra osservazione.
Gabbiano comune Z56T – 29 dicembre 2015 – Diga del Pascolo
(foto di Maria Paola Girardo)
Negli anni ho osservato diversi anelli di gabbiani (comuni e reali), soprattutto sul Po a Torino (area del T.U.P. e della Diga del Pascolo): molti purtroppo non sono riuscito a leggerli; altri, anche con l’aiuto delle foto di alcuni amici, invece sì.
Di seguito sono riportati gli anelli da me letti in questi anni, con la nazione di provenienza:
- Gabbiano comune con codice IFAZ, inanellato nel gennaio 2011 nel torinese , sul lago di Viverone da Giovanni Rege, osservato il 3 dicembre 2011 alla Diga del Pascolo.
- Gabbiano comune con codice H31F, inanellato nel febbraio 2012 in Ungheria, osservato con Cristina Falchero il 31 gennaio 2013 al T.U.P.
- Gabbiano comune con codice IFBJ, inanellato nel gennaio 2011 nel torinese , sul lago di Viverone da Giovanni Rege, osservato con Giulia Masoero il 13 febbraio 2013 al T.U.P.
- Gabbiano comune con codice IKAT, inanellato nel dicembre 2013 nel torinese, sul lago di Viverone da Giovanni Rege, osservato con Cristina Falchero il 17 gennaio 2014 al T.U.P.
- Gabbiano comune con codice SFY7, inanellato probabilmente in Croazia, osservato con Cristina Falchero il 16 ottobre 2014 al T.U.P.
- Gabbiano comune con codice SAPO, inanellato nel marzo 2014 in Croazia, osservato con Maria Paola Girardo e Cristina Falchero il 19 dicembre 2014.
- Gabbiano reale con codice IZAJ, inanellato nel luglio 2011 nel livornese, osservato il 12 settembre 2012 al T.U.P.
- Gabbiano comune con codice Z56T, inanellato nel maggio 2015 in Repubblica ceca, osservato con Maria Paola Girardo il 29 dicembre 2015 alla Diga del Pascolo.
- Gabbiano comune con codice IFFC, inanellato nel dicembre 2013 nel torinese, sul lago di Viverone da Giovanni Rege, osservato il 19 gennaio 2017 al T.U.P.
- Gabbiano comune con codice WE03, inanellato nell’aprile 2016 in Repubblica ceca, osservato con Maria Paola Girardo il 23 dicembre 2017 al T.U.P.
- Gabbiano comune con codice IFCC, inanellato nel dicembre 2013 nel torinese, sul lago di Viverone da Giovanni Rege, osservato il 13 gennaio 2018 al T.U.P.
Alcuni di questi individui sono stati ricontattati anche da altri osservatori nel corso degli anni.
PS: ringrazio Roberto Ostellino per la revisione dell’articolo, Cristina Falchero, Giulia Masoero e Maria Paola Girardo per il supporto visivo e fotografico alle osservazioni!